Compagni di viaggio

L’affascinante signora vietnamita con cui dividevo il tavolino (in VN sono come quelli dell’asilo) sui marciapiedi del centro storico di Hanoi. Non si parlava ma comunicavamo a gesti, cosa per me molto utile. Mi ha insegnato a disinfettare le bacchette prima di ogni pasto. E comunque avevo fatto 5 – no, dico 5! – vaccini: epatite a,b, tifo, colera, e tetano. No, per dire…

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Invece una delle compagne di viaggio più significative (ma dovete accontentarvi della descrizione a parole) l’ho conosciuta per caso anni fa su un volo Pisa-New York che aveva due ore di ritardo, si chiamava Lorna e era di Cincinnati. L’avevo incrociata alle toilette del Galileo Galilei. Avevo dimenticato il dentifricio e lei me ne ha prestato un po’.

La descrizione seguente è per gli studenti di grado intermedio.

Tradurre:

Originaria del Kentucky ma cresciuta nell’Ohio, la bella cinquantenne si è laureata alla Tulane University con un Master in Scienze della Comunicazione perfezionato a Baton Rouge, dove ha conosciuto il primo marito con cui si è trasferita a Vancouver per poi ridiscendere in California con il secondo. Il quale, carriera da diplomatico, se l’è trascinata in Europa dove ha vissuto sei anni. Rupert, last but not least, la aspettava a Reno per convolare a nuove nozze.

And what about you, darling? Do you have a Porschia in Carrera?

Tre americani su cinque, se gli dici che sei from the city of white marble, ti fanno quella domanda lì. Ma Lorna era molto simpatica, a parte questo, e gliel’ho perdonata. In cambio della sua gentilezza l’ho immortalata nei miei Consolidation Test, sulle Introductions. Le presentazioni. E poi siccome insisteva, per sdebitarmi del dentifricio, le ho offerto un po’ della mia focaccia apuana, e si è rivelata un’ascoltatrice coi fiocchi, vera travelling companion, degna dell’etimologia originaria. Fra un boccone e l’altro le ho raccontato perché ho venduto la casetta di Marina. Del mio giardino fiorito: troppo impegnativo. Della cucina: troppo piccola, senza tavolo per gli ospiti. E via di ‘sto passo, Story of my life!
Of course, darling, of course!

Simpatico compagno di viaggio indiano conosciuto sul Glacier Express che non aveva mai visto la neve (!), son passati 9 anni anni da allora, i selfie non esistevano ci siamo scambiati un bel po’ di scatti (e impressioni di viaggio).

Bella modella turca che ha posato per me sul traghetto da Cesme a Chios.
Lei non ha bisogno di presentazioni. Ed è la mia compagna di viaggio preferita: la sola che mi sopporta.

(Passeggero a Roma Termini)

(Clandestino a bordo)

(Finalmente a casa!)

   

(Chef dal mondo)

(Chef di Trenitalia)

(Pescatori turchi di Selchuk che facevano i saldi)

(Fruttivendolo latin lover)

Io e mammà: colazione in campagna abruzzese!
Io e Fiorenza : merenda sul bus per la Palestina

Compagno/a viene dal latino “cum panem” colui o colei con cui si divide il pane (o i fichi) oltre ad un percorso e a una destinazione.

Scolaresca in gita a Abianet, sulle colline iraniane

Due studentesse in vacanza-studio con me a Boston

Il gentleman con cui ho voluto attraversare (poi tagliare inutilmente) il ponte. Chi volesse scoprire di più può cliccare e sbirciare qui.
(Già, io sempre a sbandierare  ..azzi miei ai quattro venti).

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My very special Greek friend; host and guest! Degnissimo rappresentante dell’etimo di ospite.

Jackie & Jean-Claude: esperti on the road con cui ho condiviso pane, pesce e olio greco!

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[La lista è in aggiornamento]