About Me

C'era una volta io...

C’ero una volta io che un giorno di tanti anni fa, quando la mia psico mi ha domandato, Cosa la porta da me, io le ho risposto, Imparare a muovermi con le mie gambe nel mondo.
All’epoca, avevo poco più di vent’anni, il raggio d’azione consentito alle mie gambe si esauriva nel comune di Carrara, dove attualmente vivo, con la Psico ci eravamo date un termine di scadenza molto ampio, i miei 40 anni.
A trenta ero riuscita a prendere un aereo da sola per andare a Roma alla Casa delle Letterature per una mia traduzione su un autore americano. E il tassista che dall’aeroporto mi portò in città, A signo’, càlmate …

A 40 andavo su è giù per gli USA e facevo estenuanti (si fa per dire) avanti-e-ndré Carrara-Las Vegas, piccolo puntino azzurro di google-maps che si muoveva in qua e in là , ricalcolando rotte e itinerari.
A 50 mi commuovevo fino alla lacrime osservando dall’oblò dell’aereo il Fiume Rosso che scorreva dentro Hanoii, con la canzone dei Supertramp a palla, take the long way home… 

C’ero una volta io che facevo le cose senza il fiatone (non c’entra il mio sistema cardiovascolare né respiratorio), scrivevo e traducevo libri, leggevo e commentavo articoli seri (ora mi limito ai video perché commentare non richiede di accettare o rifiutare condizioni, iscriversi, loggarsi, tempo che ho completato le operazioni richieste, e potrei aver preparato la cena o disinfettato il bagno). 

C’ero una volta io che arrivavo a casa di qualcuno senza manco annunciarmi al citofono, figurarsi prendere appuntamento via tel o WA, semplicemente arrivav, Ciao! com’è, e senza formule socialmente accettabili e corrette, potevi essere quella che eri.

C’ero una volta …

C’ero una volta io che quando scendeva la sera potevo nascondermi fra le braccia di qualcuno così il mondo mi perdeva di vista, ora mi rifugio dietro il fumo delle Camel , solo tre, giusto tre, suddivise in tranche da due pezzi , quindi 6 tappe: due mezze fra le 5 e le 6, una intera alle 7, le restanti da distribuirsi al bisogno. 

C’ero una volta io che ora non ci sono più.

Perché come dice lo Zen, Tutto quanto nasce è destinato a morire, e sperando di arrivare almeno alla meta, diamo inizio a questo Diario coreano.
Follow me. Così non mi perdo.