Oggi si va al supermercato! Evviva! Come basta un cambio di prospettiva a mutare gusti e giudizi su luoghi e cose. Se per evitare l’Esselunga a casa farei carte false, qui farei carte false pur di scendere da questo albero di trenta piani. Devo comperare latte, fette biscottate o simili, della marmellata, chissà il burro se c’è, e inventarmi qualcosa per il Sunday Lunch in arrivo. Hey folks, c’è un’italiana ospite – volontaria – insegnante di inglese e soprattutto “ottima cuoca”… No, scusate, chi era che deteneva il primato di cucina migliore al mondo? A questo punto, credete, ne ho provate tante, e a casa mia, nelle mie varie case, hanno transitato ospiti di svariate etnie. Chissà perché stan sempre lontani dai fornelli. Noi italiani – io, almeno – ovunque vado mi ritrovo a cucinare, e non per mia scelta! Dieci invitati fra adulti e kids, più noi quattro, devo capire dove ci sederemo. (Lasciatemi indovinare…). Esatto. Di sedie in casa ce ne sono solo quattro, ma ci limitiamo a usarne due perché a mangiare si fanno i turni. Nel senso che uno mangia quando ‘azzo gli pare. Tung arriva dal lavoro, va e apre il frigo, si riempie una ciotola come ho visto fare ai monaci buddhisti a casa, poi si piazza in soggiorno, imbraccia la chitarra e canta. Trang è spesso in stato catalettico per via del bébé, se non lo ha lei ce l’ho io, che spesso lo mollo alla maid, con la scusa che devo andare alla toilette (se capisce bene, se non capisce mi eclisso lo stesso). Spesso queste chiamiamole sparizioni repentine sono per andarmi a dare una spruzzata, o ad aggiungere qualche stranezza agli appunti per poi trascriverli sul blog, vedete un po’ come mi do da fare per tenervi informati, tenete poi conto che qui il Partito ci guarda, e non è il caso di fare troppo la furba. Ad esempio non vi ho detto cosa succede la mattina alle sei circa con la sveglia. Che proviene da fuori e ce la danno gli inni (avevo scritto “unni”), i canti del Partito. Sì, insomma, la propaganda. Così mi ha detto Trang. (Quello che dice il pannello qua a destra non me l’ha saputo spiegare.). Declamano poesie, o canti, celebrano il benessere e la stabilità di cui gode il paese. Il tutto risuona dagli altoparlanti dei vari quartieri. Potenti, se pensate che li sento dal trentesimo piano. Quindi alle otto attaccano le varie scuole e asili. Canti, balli e hit parade! Mentre gli sbatacchiamenti della maid (alle 5:30 della mattina) li neutralizzo coi tappini, il Grande Fratello è potente e i miei Calmor non ce la possono.
A proposito di benessere la colazione della mattina sono gli avanzi del pranzo, che a loro volta sono gli avanzi della cena, e via discorrendo, fino a risalire – volendo – a un pranzo originario di chissà quale epoca. D’accordo, si fa per ridere. Diciamo che la varietà lascia un po’ a desiderare. Non si butta via nulla. Il superfluo non è contemplato, e questo aspetto, dopo aver provato qualche anno di America, francamente mi piace molto. La spazzatura di questa famiglia è un decimo di quella di una famiglia americana media. E qui non sto esagerando. C’è tuttavia da aggiungere che un’italiana ospite – volontaria – insegnante di inglese e soprattutto ottima cuoca (!), rimedia sempre qualcosa di interessante per il suo stomaco, e la mattina del day two, appena sveglia, ho salutato gli Antenati, e mi sono pappata un mango (buccia e tutto, tanto ho fatto l’anticolerica, tifica, difterica, epatite A e B). I giorni seguenti invece ho tamponato con gli avanzi della focaccia di Nonno Pilade, che avevo portato in segno di amicizia per l’ospitalità a Tung e a Trang. I quali hanno molto gradito. Io pure. Come con l’Esselunga menzionata poc’anzi: a casa non mi sarebbe saltato mai in mente, qua devo dire che era divina col caffelatte (moka Bialetti, Lavazza Oro e latte delle mucche del Delta del Mekng :)). L’effetto che ne è derivato è stato decisamente singolare: sapore di panettone natalizio ai Tropici con gli Unni fuori che ci davano a inneggiare.
Da Hanoi per oggi è tutto.
Aww, Sonia! You will be able to write a new and wonderful book :Avventure del Far East. (I am just trying to say something cheerful to you)
I agree 1000% (one thousand!) on both Italian Cuisine being the absolute best thing in the world, and the shameful amount of waste North Americans (not just US) produce. It bothers me a lot also.
posso raccontare a Giorgio che fine ha fatto la focaccia di suo nonno Pilade!?!?!
Uhmm… prima fammi tornare a casa.
S.
ovunque è possibile creare la magia del deja-vù
in qualche modo sembra di esserci stati