Ménage Familiare

Oggi mi è arrivato il messaggio di una ragazza gallese che insegna inglese ad Hanoi, conosciuta su couchsurfing punto org l’estate scorsa.

??????????Hi there, I’m so sorry for the very late reply. The past 2 months have flown by & I just noticed your message! I guess you’re in Hanoi now? How are you finding it? I hope you’re settling in ok?

Dunque vediamo…

Tre giorni che non mi levo il pigiama, che non esco, che mangio grossi spicchi di una specie di wüster gigante, un’insalata di avanzi e ovviamente riso. A pranzo e a cena. Fossi un uomo avrei la barba lunga. Ma al momento la cosa più lunga che ogni tanto si palesa è l’idea che ho ancora un mese intero da passare in questo distretto urbano di Ha Dong, unità 3008, edificio V1, Van Phu Victoria.?????????? L’appartamento è un ampissimo tre vani più salone due bagni e cucina, mobili scarsissimi (e su questo siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onda), finestre scarsissime (e su questo uhm…), niente lampadari, niente letti, niente aria condizionata e niente camera da letto per me… e qui solleverei giusto qualche obiezioncina ma lì per lì mi astengo. Su workawayinfo punto com  il profilo di Tung e Trang (Tung è il marito, non ve l’avevo detto?) annunciava tre camere da letto, una per loro, una per i kids, e l’altra? In effetti ora che ci penso aggiungeva a un certo punto che avevano preso una maid “in affitto” (l’inglese di Trang è essenziale come la mobilia del suo appartamento), che mi presenta piombandole in camera (quella che doveva essere la mia), dove la poveretta è distesa su uno stuoino di giaciglio alto dieci centimetri. Si scambiano due o tre ritornelli, e poi Trang traduce che la maid ha mal di pancia e vuole riposare, che dev’essere quel virus di cui mi aveva parlato che l’aveva mandata all’ospedale settimana scorsa. Remember?
Great. Se i virus li prendono loro, figuriamoci io.
Poi canticchia che le mie cose e vestiti li posso sistemare lì o là, e mai avverbi di luogo furono più imprecisati. Ma anche questo non glielo dico.
Questi sono i momenti in cui sulla barra laterale del mio campo visivo immaginario appare l’icona di mia madre che scrolla la testa, Non mi dai mai retta, non mi dai mai retta…

 ??????????

Ma veniamo al “settling in”… La scelta era fra dividere la stanza degli ospiti con la maid o con i mortuzzi di famiglia, insomma sì, gli avi. Che se ne stanno nello studio appesi al muro sopra un altarino zeppo di ninnoli sacri, candele, mazzi di incensi, un bel vassoio di cachi maturi e un altro di una specie di agrumi profumatissimi che si chiamano mani del Buddha e non si mangiano. Quest’anno, gente, Halloween in piena regola! La maid invece è una signora di qualche annetto più di me, si chiama come quella compagnia aerea americana che non esiste più, TWA, e al primo sguardo mi ha richiamato la tipa che vagava per Cernusco Sul Naviglio dell’Istituto di cura durante l’ora d’aria (o se preferite co-starring nel film del cuculo), mentre questa proprio non esce mai e bada a cucinare, pulire casa che dopo vi racconto come fa perché a mio parere merita.

                       Tramonto su Hanoi. In realtà c’è anche lo skyline e tutto il resto, solo che la foschia impedisce di vederlo. La Nikon ce ne mette ad abituarsi.

DSCN0243

Dopo il primo caloroso gesto di benvenuto, il sole è sparito e posso dire di vederlo non dico a quadretti, ma di certo a righe. Come vi ho appena mostrato, le finestre del Van Phu Victoria sono dotate di una rete elastica a maglie larghe, onde evitare non saprei dire altro se non che qualcuno si butti di sotto, perché qualunque cosa un bambino possa mai lanciare dalla finestra, certamente ammazzerebbe un passante sul colpo. Quindi non utili all’uopo. L’effetto che ne deriva è angosciante perché volendo ci si potrebbe veramente lanciare nel vuoto, non ero mai salita al trentesimo piano di un grattacielo dotato di terrazzino dove potersi affacciare (!), sedere e fare il barbecue. Se lo dite in America vi arrestano. Vabbè che gli americani non vanno mai presi ad esempio di niente. DSCN0391

Quanto a me, non ho ancora capito cosa sono venuta a fare. E oggi l’umore è un po’ … uhm.
Ovvero, io un’idea ce l’avrei, ma Trang non riesce a sintonizzarsi con me, un po’ ci ha il baby da allattare ogni due ore circa, un po’ ci ha l’inglese a singhiozzo. Mi pareva di aver capito che per recarmi sul posto al lavoro avrei dovuto cavalcare una di queste motorette che formano un vero e proprio fiume in piena e si riversano per le strade del centro storico, della periferia e delle zone urbane limitrofe. Non sembra esistere divieto né regola, non ho ancora visto vigili e la gente va controsenso, contromano, per la verità non ho ancora visto nessuno andare contro nessun altro, mai un’ambulanza lanciata in corsa (da noi se ne conta una ogni mezz’ora in media), a meno che gli americani non si siano dimenticati di lasciargliene e i feriti degli incidenti stradali più o meno gravi li lanciano direttamente nel Song Hong (battutaccia, ammetto, ma oggi sono in bianco e nero.).
Per cui meglio se passo e chiudo.
(E non ridete!)

Comments 6
    1. Tienimi d’occhio la “bottega”, o mi toccherà cominciare a cercare lavoro seriamente da queste parti…

      DS.

  1. Hi Sonia

    for the right solution is that you came back!!!!!
    iT’s not possibile that they didn’t give you a room ….you can’t sleep on the floor please remember your age!!!!!
    ARE there six hours of difference?
    please send me if you can some pictures….
    CHEERS

  2. Ciao Sonia,
    già, paese che vai….. , credo che il bello sia proprio nel cercare di integrarsi con le usanze del posto e cercare di scoprire le loro anime i loro pensieri, certo Hanoi non è il massimo della civiltà, (anche se pure da noi ……..) ma sono certo che con il tuo carattere riuscirai a cogliere tutte le cose migliori.

    Andrea

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