So, what do I do every day?
I get up, and I go to the cemetery.
Esatto. I cimiteri americani non trovano eguali nel resto del mondo, della fetta che ho visitato io perlomeno. Non c’è mai nessuno, sono di una bellezza e sobrietà e pace senza pari, sorgono di solito sopra una collinetta, ottimi per farsi i muscoli senza esagerare, ci sono le fontanelle di acqua potabile, nessuno che ti rompe i maroni, e dalle lapidi si possono estrapolare un’infinità di storie.
Sì perché c’è modo e modo di morire. Tipo come in Tailandia dove se uno muore di morte violenta e il suo corpo viene smembrato, allora servono gli acchiappa-morti. Servono per ricomporne le membra altrimenti lo spirito del defunto vaga e poi son cazzi per chi resta. Sapevate? A New Orleans ci sono i ‘body-bagger’, che sgomberano le tombe quando si fanno troppo affollate. N.O. ha cimiteri monumentali fra i più belli d’America. In Tailandia non ci sono stata ma una cosa analoga mi capita con altri tipi di pezzi che ho seppellito alla bene e meglio senza un tocco di lapide nella fossa comune della mia coscienza, dove se ne stanno un po’ buoni buoni poi quando meno me l’aspetto escono allo scoperto e si mettono a vagare e mi bersagliano finché non gli accordo una sepoltura più degna.
Mi danno tormenti a non finire al corpo e anche alla mente, che un po’ sono culo e camicia, un po’ se ne fanno di tutti i colori e alla fine a rimetterci è sempre il corpo. Almeno nel mio caso. Perché certe sue parti cominciano a ribellarsi e a ammutinarsi e allora son cazzi sia per l’una che per l’altro, anche se ripeto per il corpo di più. Per questo scrivo. Chiusa parentesi.
I ‘gravediggers’ sono invece quelli che le fosse le scavano. Gravedigger, when you dig my grave … è la splendida preghiera di Dave Mathews Band rivolta da alcuni defunti che pregano lo scavafosse di non farle troppo profonde, make them shallow, so that I can feel the rain, per riuscire a sentire la pioggia…
E ora, dopo questo allegro post appetitoso, vi porto a fare un giro turistico della città. Eccomi qua, si notino i piedi in evidenza, regalo del di fuori-marito in anticipo sul birthday che inesorabilmente si avvicina. È bello andarsene a zonzo, tutti che additano le mie sneakers
e fanno, awesome! (pronuncia ooossoom!). Ogni tanto me ne scatto una, e continuo a cercare, ma ancora non ne ho trovata una giusta. Qui è difficile, malgrado la natura imponente che sembra restia a farsi domare, non è come a Las Vegas. C’è più asfalto. Ma io cammino, scatto e cerco. Non mi arrendo. Ok, lo confesso, ho fatto un primo scazzo col di fuori-marito, per questo le foto me le faccio da me…
Bye! See you in town!
Nella mia remota gioventu’ nell’estate che ho passato in Germania andavo ogni domenica pomeriggio a spasso nel cimitero, era molto bello, non macabro, o almeno meno macabro di quelli che conoscevo in Italia. Anyhow, did you ever visit Sacred Grinds in NOLA?
Uhm.. però anche a Carrara c’è il marmo, il silenzio, la bellezza, la sobrietà, la collinetta e le fontanelle con l’acqua potabile… sarà un caso?