Quando i migranti del vecchio mondo sbarcavano a Ellis Island una squadra di medici esperti li passava in rassegna, li ispezionava, rivoltava come calzini e poi decideva se erano ‘fit’ per il Nuovo Mondo – adatti o meno alla challenge che li attendeva.
Dopo aver appurato che non portavano con sé malattie infettive, una squadra di addetti li sottoponeva a test logico-matematici, e le domande erano per esempio: quante gambe ha un cavallo? E un cavallo + una capra + una gallina? Oppure gli mettevano davanti giochi a incastro tipo Chicco Prime Sfide per vedere se riuscivano a far combaciare ogni sagoma con la forma giusta.
Beato Emanuele Crialese, che la notte si fa dei bellissimi trip, poi va da un produttore, lo convince a dargli i soldi e ci tira fuori dei film che sono una meraviglia. Nuovo Mondo l’ho affittato già tre volte per poterlo guardare insieme al Gringo, avendoci io molto in comune coi protagonisti. Lui però continua a cucinare e rimanda sempre. È molto bravo ai fornelli. Mentre rileggo, aggiungo e correggo, è alle prese con una profumatissima pommarola. Nostrana. Coi pomodori dell’orto di casa.
Nel deserto?!
Domanda legittima. Molto più di quelle degli officer di Ellis Island agli emigranti in arrivo dal Vecchio Mondo.
Da allora, secondo me, la prima cosa che ancora stordisce quando sbarchi dall’aereo e passi l’Immigration Office è la scritta STAY IN LINE. Non so i miei studenti, ma a me riesce molto difficile, specie dopo dieci ore di volo incastrati fra un bracciolo e un oblò, peggio se con un pugno di anarchici al culo, invadenti e caciaroni. Ci hai voglia di tutto tranne che di stare in line. Ti viene da romperle le righe, da correre e da saltare in qua e in là, per la gioia di varcare la Golden Door, oltre la quale ti aspetta un bel Fandango, in barba alla striscia gialla che te lo vieta. Gli American Citizens ci sono abituati e seguono da bravi l’officer che li guida a destra, stile Polifemo che conduce il gregge verso la salvezza prima di morire dissanguato all’interno del proprio antro.
Noi alieni a sinistra. A farci fotografare la pupilla, e a consegnare il compito in classe a scelte multiple svolto sull’aereo. Ha mai compiuto genocidio nel periodo compreso fra il 1933 e il 1945? Ha mai stuprato, sventrato, e scotennato un cittadino americano? Ha mai commesso atti impuri? Disobbedito a vigili e genitori? Desiderato la morte di vicini e dirimpettai? Tempo stimato per la compilazione di detto questionario: 7 minuti e 45 secondi. Se avete risposto yes anche a una sola delle domande di cui sopra, siete pregati di contattare un assistente di volo e di costituirvi. Io di solito ci metto il triplo perché appunto non riesco mai a rifiutare di “passare” a qualche connazionale allibito, ma la sufficienza la strappo sempre. E riesco a essere ammessa all’orale. Dove la consegna, all’apparenza semplice, può rivelarsi molto insidiosa. Motivo per cui, quest’anno, onde evitare spiacevoli incontri, ho deciso di volare su Londra, poi tagliare per Philadelphia, confidando che nella città dell’amore fraterno le domande fossero più friendly e meno subdole.
Motivo della sua visita nel Nuovo Mondo?
Da(l mio) Lezioni di Far West
* * * * *
Boston, Logan Airport, June 14, 2015.
Diversi l’anno, la latitudine, i moduli e ormai anche i protagonisti, ma la domanda che rimbalza da una cabina all’altra dell’Immigration Offce resta invariata.
Reason of your visit?
Azzi miei? (con tanto di Atlantic intonation).
Ovvio che non gliel’ho detto. Oddio, con un B1/B2 sul passaporto valido fino al 2019 avrei volendo anche potuto. ‘Stavolta però la domanda very very expected è stata: What about your Green Card, ma’m?
What about it? (cadendo dalle nuvole).
La doveva restituire.
Right.
E perché non l’ha fatto?
Da noi gli ingrati sputano nel piatto dove mangiano, in English they bite the hand that feeds them. Perché avere una green card e farla andare a niente è più o meno la stessa cosa.
Because the reason of my visit…
Per una volta che ero pronta a dire vacation, ché di vuotare la mente ho proprio bisogno. Vacation… vacare…
Next, please!
Quando le giovani donne mettevano piede nel Nuovo Mondo, dovevano ardentemente sperare che di là dalla golden door ci fosse qualcuno ad attenderle e a rivendicarle. Forse non è il termine giusto, ma è esattamente ciò che succedeva. Nel film di Crialese si vede bene l’eccitazione e la cura che mettevano nel prepararsi, agghindarsi, truccarsi per coloro che si sarebbero presi cura di loro. Ad alcune andava di lusso, ad altre di merda, e o finivano allo sbaraglio, o se ne tornavano a casa. Deported. Molto dipendeva dll’officer di turno.
La rognosetta che mi è toccata stavolta mi ha fatto notare che avevo tralasciato di riempire il mio “address while in the US”, la casella del C/O, dall’inglese “care of”.
It’s important, you know?
Altroché.
Rientrare nel C/O, nella CARE di qualcuno è un vero privilegio. Di qualcuno che si prenderà cura di te per un po’. Il contrario dell’abbandono. Parola orribile. Che ti lascia al ban-do(n): in potere, giurisdizione di chicchessia.
Se proprio lo volete sapere io quest’anno sono nelle cares di numero due persone, due roommates, due ex-compagni di scuola, io la ex-wife di uno dei due, e di conseguenza ex-friend dell’altro. Ex. Dal latino “fuori di”, o se preferite “di fuori”: insomma, niente di nuovo sotto il sole di Boston, che ha staccato da un pezzo perché l’aereo è arrivato con più di cinque ore di ritardo, a sunset concluso. Scordarsi quindi drink di benvenuto e romanticherie varie.
In fondo sono nata il 4 luglio (eccheccazz…) vede? You see?
E questo fa sempre una certa presa su chiunque, specie se tale data è sulla rampa di lancio, il che per un officer che si rispetti traduce festa, party e barbecue.
E dunque, Happy B-Day! e mi ha dato la benedizione senza menarla più di tanto. They are gonna treat you right! ha biascicato.
Come no? ho rilanciato io.
(Speriamo solo che mi si recuperi. Che non mi si molli qui, ex-giovindonna in balia dei discendenti di un branco di ex-Pellegrini.).
SEI UN MITO….CMQ DEL TUO GIRO NON HO CAPITO NIENTE…PERCHE’ HAI PARLATO DELLA TURCHIA L’ALTRO GIORNO???MI HAI SBARELLATO…..NON DOVEVI ESSERE OSPITATA DA ROGER???HAI CAMBIATO IDEA E TI SECCA VEDERLO? NOI SETTIMANA PROX ANDIAMO A TROVARE ALLISON….BACI
🙂
E questo è niente…
S.
Bene Sonia, avanti così!
B.
sei uno spasso!!
😉