Neither Here Nor There (yet independent!)
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell’umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione (…)
La mia definitiva secessione dall’ex-husband e da codesto paese si avvicina, credo di aver ampiamente illustrato le ragioni che mi hanno costretta a tale gesto, pertanto ritengo, come i Padri Fondatori di questa nazione un tempo:
“che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; (…) che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.”
E ora ti voglio, Pendola, perché le suddette un conto è trovarle al cinema, la vita è un altro paio di maniche. Ma noi non ci abbattiamo e procediamo, cercando di seguire l’esempio della Fenice, messaggio giunto fresco fresco da New Orleans, capofila di una serie di splendidi regali! Thank you all!
“E’ uno sbaglio, che non debbano capire che è uno sbaglio, che lo fanno anche gli uomini, non lo fanno solo le donne, di calarsi gli anni, io ne ho conosciuto più di uno, non vogliono invecchiare, e credono, che invece così è peggio, tutto l’opposto bisogna fare, non ci arrivano, invecchi meno se te li aumenti, gli anni, io anche da giovane, quando avevo trent’anni , <Quanti anni hai?>, <Trentacinque>, <Porca masola, già trentacinque? non te ne davo nemmeno trenta >, nemmeno trenta, meno di trenta, hai capito? Se te li cali tu, è una bugia, gli anni te li devono calare gli altri, calarteli e farti i complimenti, adesso io ne ho sessantuno e dico sempre che vado per i sessantanove, che rimangono tutti: < No, davvero? ma va’ là, sessantanove? hai una faccia, te ne darei, a dir poco, dieci di meno, anche dieci dodici>, in modo che raggranelli due, tre, quattr’anni […] voglio fare un esempio che non sta in piedi, una cosa esagerata, che non si può, che è da ridere, ma si fa per parlare, metti tu abbia settantanni, ti domandano: <Quanti anni hai?>, e tu rispondi : <Novantadue>, che l’altro rimane: <Ehi, mi prendi per il culo?>, <Ne ho 92>, <Non ci credo>, < E non crederci>, <Porca paglia, a novantadue anni, ma sei un ragazzo!>, ecco, quel che vogliono dire, io, che l’ho detto, l’ho detto fino adesso, però capisco, sì, è una cosa che, in un primo momento, uno può dire: come?, già che ne ho tanti e me li devo anche crescere? Pare che non stia in piedi, invece è una cosa che non sbagli, non può sbagliare, parlo per esperienza, ma poi ci vuole poco a fare la prova, prova, prova anche tu, vogliamo scommettere? Arrivi, si fa sempre per dire, che a settant’anni, addirittura, puoi diventare un ragazzo.
Paolo Nori, Siamo buoni se siamo buoni, Ed. Marcos y Marcos
P.s. Ha ragione, funziona, io infatti ne ho trentacinque, ma dico che son cinquanta, e tutti rimangono!
Wonderful photo! And Congratulations!
Thank you, my super “crescent” friend!
Happy new beginning!
Appassionante articolo.
Quindi,
Buona “Rinascita” a te e a tutti noi, alla continua ricerca della Serenità.
Love.
C.