Prima ci si risolve, quindi si parte. O si rischia solo un viaggio a ritroso.
Montecatini 8 agosto 2016 pomeriggio
(Pensiero del giorno : le nuove mete si misurano in pace mentale – non in chilometri)
La primavera scorsa, a Carrara, a un convegno sulla scuola che mi pareva una cosa interessante (mentre si è rivelata una cacata), ho rivisto una amica di vecchia data, una signora molto solista e assolata che oggi ricopre una carica politica importante in città, una che intellettualmente sa il fatto suo, a differenza di me che spesso starnazzo. E questa amica, che un tempo lo era molto, e che mi dispiace davvero di avere perso di vista, quando mesi fa ci siamo ritrovate nella pausa caffè dello shitty convegno, è stata un po’ ad ascoltare qualche mio chilometricissimo assolo, quindi mi ha guardata e ha fatto,
Sì, ma sei r i s o l t a ?
Mm…
Io che viaggio in solitaria non è da ieri, solo che fino all’anno scorso a ogni tappa mi connettevo con i fantasmi del mio passato.
Log-in … nome utente, pw… non riesci a entrare? Perché non sei risolta. Devi registrarti.
Devi dare le tue credenziali di donna libera e autonoma.
Uno dei miei aspetti peggiori, che mi causa non pochi fastidi, è che non mi capacito di credere che si possa smettere di amarmi. You mean, to actually s t o p LOVING MEE? Ma come vi salta in mente?
Quindi non leggo i cartelli, insisto e mi ridisegno la mia mental map personale, mi va in tilt il GPS: Per le recrudescenze svoltare a sinistra, fare una bella inversione a U e riprendere il cammino a ritroso. Ora, torna pure sui tuoi passi, e dopo aver concluso una storia che non ti portava da nessuna parte (o forse sì, ar manicomio), al prossimo bivio, prendi a sinistra, a OVEST, e reimbocca la via del mare … esatto, quella naufragata una decina di volte e conclusasi da anni CINQUE. (Minchia, cinqu’anni! Ci fosse il Tenente La Rosa, mi farebbe meritato cazziatone). Ora. attraversa pure l’Oceano Atlantico, e … fuochino, fuochino… ci sei quasi… ritorna da colui che, come si permette a non amarti più? Hey, mi senti? May Day! May Day! Target raggiunto.
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Non so se avete presente la Baia del Tonchino… No, non quella di fianco sopra, quella è la Baia di Hudson, con l’Airbus che ci si ammarò nel gennaio 2009, volo US Airways 1549 partito da New York-La Guardia e diretto a Charlotte, e ridisceso sei minuti dopo il decollo, a causa di un impatto con uccelli che danneggiò entrambi i motori dell’Airbus A320. L’incidente non provocò vittime. Tutti i 150 passeggeri e i cinque membri dell’equipaggio uscirono dall’aereo sistemandosi sulle ali e sugli scivoli galleggianti e furono tratti in salvo nel giro di pochi minuti da alcuni battelli avvicinatisi all’aeromobile. Io sarei decollata di lì a breve verso il mio sventurato e recidivo destino, fidandomi delle dichiarazioni politically correct di losaluichì. No, nel Golfo del Tonchino, nell’agosto del 1964, ci fu un altro incidente, innescatosi in maniera molto ma MOLTO simile al conflitto del mio matrimonio, ecco, la Baia è qua sotto, mia la foto, of course, come pure i piedi, che mi ci hanno portata d’ a s s o l i.
Niente male no?
Ne approfitto per sfoggiare qualche foto di una delle mie mete preferite, raggiunta malgrado i pronostici – e una partenza affatto propizia – senza riportare danni…
Queste più o meno le parole del presidente Johnson ai membri del Congresso quando nell’agosto del 1964 si vantò di aver sventato l’attacco di navi nordvietnamite e annunciava loro e poi al mondo il casus belli che lo obbligava a bombardare. E io pure qualche danno lo avrei riportato nei mesi a seguire il mio assolo vietnamita, perché malgrado le innumerevoli miglia percorse (e parole spese a raccontare e a contarmela), non ero affatto r i s o l t a. Però la splendida crociera nella baia di Along, leggermente naufragata, ve la racconto domani perché i veceti stanno sfilando, e dall’accettazione delle Terme Redi finalmente annunciano il turno dei fanghi delle 10:30.
Sorry, devo andare.