Smetti di fare la Sonia!

L’odore di gasolio estivo per le mie narici è come il sapore della maddalena per Proust: un tuffo nel mio redivivo passato. Ogni volta che metto piede su una nave mi emoziono, specialmente se come questa della foto è di dimensioni accettabili, e soprattutto semivuota.

 

Nea Styra. 11 luglio, h.19:00 

 

Siamo sette passeggeri, il camionista del tir nella foto, un paio di coppie, un bambino, un cane e io che salgo a piedi per ultima col vento che rischia di farmi volare PLF e PCR, ma il marinaio non sembra particolarmente interessato e mi fa semplicemente gesto di sbrigarmi che la nave sta salpando, Si dia una mossa, paracalò!
Alexandros mi lancia un simpatico saluto dalla banchina, ha corso più di Filippide per farmi arrivare in tempo, e ora mi godo questa specie di ingresso trionfale, il blu accecante che schizza dal mare, il caldo esaltante e l’odore di gasolio mescolato a salmastro…

 

Ed eccomi a bordo di Caronte dopo il nostro tour de force estivo, Carrara-Villa San Giovanni tutta una tirata, due fermate, massimo tre per far vomitare me e pisciare la Μαρία. Partenza alle sette della sera col sole stracco di agosto così arriviamo in tempo sul traghetto per i primi arancini cauri cauri. Le grida buone e scomposte dell’equipaggio del Dimetrios mi riportano a un tempo lontano, ai lunghi viaggi che culminavano con l’attraversamento dello stretto a bordo di Cariddi, il maestro chiede, sentiamo se lo sa la Pendola, visto che lei ci è nata? Chi erano Scilla e Cariddi? Ma io so solo parlare delle manovre stupefacenti dell’imbarco dei treni, lo spezzettamento dei vagoni, l’avanti e indietro della motrice. Chiedo alla Μαρία e lei chiede a Hulk ma lui non lo sa anche se è un vero mestierante, un piccolo semidio di un metro e uno sputo ma che guida da gigante, guarda come viaggia sulla Salerno-Reggio Calabria, fila come uno struzzo e sorpassa i forestieri, troppo lenti per i suoi gusti. Guarda come sa tutte le targhe, come tiene il volante morbido fra gli indici e i medi mentre punta il coyote di turno, gli sbuca dal nulla, lo fulmina con un’occhiata veloce, un fugacissimo lampo verde scintilla nel retrovisore, e lui mantiene la calma, spinge sull’acceleratore e parte all’attacco.

<Deutsch-Deutsch!>, se son prussiani mette la freccia in tedesco; se son francesi gli intona la marsigliese, la mitologia non fa per lui ma è forte in geografia, conosce tutte le targhe a memoria, con le lingue ci acchiappa di meno, sa giusto ringraziare in inglese, la Hulkmobile lampeggia a intermittenza ten-chiu’ ten-chiu’… ma fatti di lato, orcoddisco!

Nea Styra, Eubea, 11 luglio, h.20:00 

 

Spyros è molto più magnanimo e loquace del mio compianto genitore, oltre alla gentilezza di venirmi a recuperare allo sbarco, ha avuto la pazienza di fermarsi ad ogni mia richiesta per lasciarmi fare scorta di meraviglia! Le foto qua sotto sono della campagna greca, la stessa da dove secoli orsono gli eubei lasciarono la loro comfort zone per spingersi alla ricerca di nuove terre  e consentire il reciproco scambio di maestranze, riti, conoscenze, stili, narrazioni . . .

… e favorire il formarsi di un Hellenikon mediterraneo. 
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