Sonia’s Earth

17 aprile 2019. Registrare e poi appiccicare i pensieri a mo’ di scia di lumaca e doverli comunicare al mondo come se non ci fosse un domani, è questo il pensiero numero uno quando sono in viaggio. Mi sento come il pallino azzurro di google maps che si muove lungo una traiettoria. Io sono qui e voi siete lì.
Il pilota ha detto state calmini che dobbiamo fare un po’ di giri attorno al lume per via del traffico aereo, ma quindici minuti e scendiamo.

Più o meno ha detto così, e intanto io scatto foto dall’alto. Il cielo sopra Tel Aviv è la prima cosa a colpirmi: è tanto, è alto, è spumeggiante, puffy, e non sta fermo un attimo.
 La seconda è Tali e la sua treccia bionda che ci aspetta all’uscita.
Shalom!
Niente ti fa viaggiare bene come la certezza che ci sarà qualcuno ad accoglierti.
Qualcuno che saprà condurti, farti arrivare senza intoppi alla destinazione finale. Così come niente ti predispone meglio al viaggio di qualcuno che prende in consegna la tua voglia di andare e scoprire, e sa tenere nella giusta considerazione la tua vita caotica che non lascia tregua né tempo per apparecchiarti a tutto ciò; ma invece di usarla contro di te con pretese e ritorsioni assurde, usa la propria “benzina” per entrambe. Ed è questo che ha fatto la mia nuova (e semi-sconosciuta) compagna di viaggio. Ed è quanto qualunque relazione a due dovrebbe augurarsi. Chi ti vuole bene lo fa prendendosi cura di sé.
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Tutto il resto sono dettagli.
Rinunciabilissimi.

Comments 3
  1. Exact cet esprit de partage de l’expérience de voyage. Quelques mots… arguments sur un voyage et non sur Israël

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