A guardare indietro ai miei infiniti traslochi, si potrebbe definirmi – a seconda dell’angolo di osservazione – come una sempre in cerca o una in perenne fuga
Mi sentivo a mio agio con i lavori duri, estenuanti e ripetitivi, quelli che stremano il corpo e fiaccano la mente (anche se certe volte invece lo spirito può mantenersi meravigliosamente leggero)