Molto figa ben tenuta e ben laccata, Washington merita pieni voti come capitale degli States.
I palazzi della nostra zona hanno ingressi importanti, alberi di natale (veri) a tre piani, colonnone e capitelli, archi e mattoncini originali post coloniali. La sera del 25 dicembre però le strade sono semi-deserte e a pienamente illuminate e pattugliare dalla WPD, se ve la devo proprio dire tutta a me mi fa molto l’effetto di un day after… Christmas, certo, ma pur sempre velatamente spenta e post-bellica. Mi sparo quindi a pieno titolo la versione Karaoke di Washington nelle orecchie, e me la canto e me la suono per le strade di Washington, (io posso).
Target da colpire: un convenience store che ciabbia prezzemolo e aglio freschi (e soprattutto che capiscano cosa sono!).
La casa Bianca non sarebbe neanche troppo lontana, una bella passeggiata a piedi, peccato che i miei non rispondono molto ai comandi. Il resto del corpo pure è in stato di semi-ammutinamento, saggiamente me ne torno a casa. Dice che Trump mangia i bambini…
Noi, anzi la bottarga . . .