Accendersi

Se ve lo devo proprio dire, l’India non era nei miei piani, poi Bruno dice, E le Andamane … no?
Visto che il mio travelling companion è stato pilota militare prima, e cargo e civile Alitalia dopo, spegnendo incendi col Canadair fra l’uno e l’altro ingaggio, ho pensato, mi fido. Ovvio che già che c’eravamo, e visto lo scalo obbligatorio a Delhi, non si poteva non fermarcisi un paio di giorni.
Due le cose che mi hanno ri-accesa: questa foto (non mia) degli indiani aggrappati ai vagoni del treno,

e il ricordo di quel lontano Tzunami del 2004 che avrebbe spazzato via un bel pezzo di India meridionale e insulare, della Tailandia, Sumatra e Indonesia. E del mio personale, che già si stava annunciando. Ma giuro stavolta parlerò solo di VIAGGIO, niente ritorni funesti al passato. Due parole sul vero tsunami però sì. Perché contengono un dettaglio degno di nota.

Lo tsunami del 2004 fu il risultato di un’ onda d’urto eccezionale fra la placca indo-australiana e euro-asiatica che un’ora e mezza prima si erano scontrate dando vita a un maremoto di magnitudo 9.2, una delle scosse più forti di sempre. Si registrarono onde di oltre 30 metri di altezza che si sono abbattute su Sumatra, Indocina, sulle spiagge di Andamane e Nicobar e tailandesi, causando oltre 250.000 morti e dispersi, fra cui 12,405 in India, maggior parte dei quali nelle isole dove sbarcheremo fra qualche giorno: Andaman & Nicobar.
Un prezzo altissimo considerato che nessuno un’ora e mezza prima aveva lanciato alcun allarme.
Ma si sa, spesso siamo restii a cogliere gli indizi che si offrono ai nostri occhi.
Pigrizia, paura, incapacità?


Per gli Andamenese, che su queste isole ci vivono da migliaia di anni, affinando e mantenendo nel tempo la capacità di avvertire e interpretare – con i propri sensi – i segnali inviati dell’ambiente che li circonda, non ci fu né paura né pigrizia, ma solo una pronta risposta, che li spinse a trovare riparo. Si sono accese non poche polemiche a seguito del disastro, sul perché in quell’ora e mezza di tempo nessun sistema, strumento o avanzata apparecchiatura elettronica siano stati in grado di rilevare e poi lanciare segnali d’allarme, mentre alcune tribù primitive, senza sapere né leggere né scrivere, siano riuscite a riconoscerli e a mettersi in salvo.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev
Spegnersi
Next
Vado in India (passando da Stresa)