Aggràppati al quinto

Invece la vita non è bella per niente a volte. Mi hanno portato a visitare un posto che non ve lo posso raccontare perché il pezzo è destinato a un’altra sede, un magazine serio, dovete aspettare e poi se tutto va bene lo andate a leggere lì. (Nel frattempo, qualche commentino in più non vi manda mica in rovina. A vedere quanti follower che ho, sarei più richiesta in giro per il web. Magari lo scrittore affermatissimo ci ripensa, passa la palla a un editore di viaggi, può succedere, il quale finanzierebbe il mio prossimo trip a Cuba, giusto per vedere come se la passa quell’unico pianeta rimasto nell’emisfero occidentale, che sta per entrare in una certa orbita… chiusa parentesi che è meglio). ??????????
E dicevo, un posto molto brutto, mi ha lasciato l’amaro in bocca. Fortuna che la Twa aveva preparato un dessert con i rambutan che anche a vederli vien da pensare a un gorilla, ma dentro sono … mmm! L’anguilla ce la siamo poi fatta in casseruola, a bocconcini ripieni di non so cosa, e avvolti da fili d’erba molti teneri e gustosi, prima si inzuppano in una salsa sempre preparata dalle sue mani, di contorno una specie di erbi affatto amari, saltati con l’aglio e con una punta di aceto vietnamita insaporito di aglio che lasciano dentro a macerare, insomma una specie di balsamico ma all’aglio. Una vera delizia.
Io e lei mangiamo spesso insieme (il mio laptop fra noi per il dizionario, io cerco, trovo, lei mi fa ripetere la pronuncia): ci sediamo al tavolo come cristiani, o buddhisti, o induisti, che credo il rito del mangiare seduti insieme sia un po’ globale, salvo per i due sposini che sono di un’altra generation. In più Trang ci ha la palla al piede del baby che è sempre a poppare. Tung è spesso a cena fuori – se dio vuole – quando c’è si scola sempre il mio vino dopo che mi sono ritirata nelle stanze mie e degli Avi, e a notte tarda mi si mangia le Marie. Non è che non gliene voglio dare, è che non si trovano facilmente. Loro la mattina si calano gli avanzi della cena. Se ti garba la colazione Western stile, compratela! Posso mica pensarci io. Io, già son volontaria…
Vi pare?

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Vino vietnamita cosiddetto “del serpente”

Mi sento le mani legate. I piedi non se ne parla. Che in più son gonfi, per il caldo e lo scarso movimento. L’intestino anche lui sulla cattiva strada. E un paio di altri organi, più a sud. Non riesco a organizzare il mio tempo come si deve. E lo spazio mi sfugge. Sul taccuinetto giallo americano ho trovato la bozza di un buon proposito della mia prima settimana in questo distretto di Ha Dong dal titolo Aggrappati al quinto, che recita così:

Mattina giorni pari ore 8:00 : trenta (a scendere) + trenta (a risalire) ogni giorno
Pomeriggio : integrare con nuotatina al quinto piano. Better connection and A/C.

Invece… boh, qui fino a qualche giorno fa c’era da sciogliersi a fare jogging, e il chiamalo-vano-scale del Van Phu Victoria non ha manco un buco di finestra, muri bianchi, portoni metallici e pesanti che metti si bloccano tutti e 41 in un sol colpo? Per darmi un po’ di spinta avevo pure pensato di chiedere a Tung di mettermi la colonna sonora di Rocky Balboa sull’I-pod, presente no, il video? Lui che corre fra i sobborghi di Philadelphia (più o meno sian lì), ci ha pure la fascia in testa da Vietcong, coi disperati che lo salutano e incitano al passaggio… lui in palestra che prende a pugni il punching ball (io userei la Twa)… lui che infine sale i gradini dei Philadelphia Flights, alza le braccia al cielo ed esulta vittorioso! Al posto della palestra avrei appunto la piscina del quinto piano. Mi sono portata tutto l’armamentario. Poi, uno, l’idea che le culex si siano nel frattempo evolute verso lo stato anfibio, e due, che il cloro sia di provenienza cinese… mah! Che dirvi? Non me la sento. E rinuncio a esultare.DSCN1092
Quello che sempre dimentico di chiedere è la nazionalità dei costruttori e brevettatori dei 12 ascensori della torre number 1. Nonché degli addetti alla loro manutenzione… Qui i cinesi son visti malaccio: imbroglioni, inquinatori e corruttori. Pur essendo la loro presenza ovunque. Circola voce che nel cemento si-fa-per-dire armato della linea metropolitana in costruzione ad Hanoi, di matrice cinese, ci sia come elemento “armante” le canne di bambù. Se mai veniste un giorno da queste parti, andate anzi a piedi. Buffo, che i vietnamiti ordinino di tutto in Cina via Amazon, per non dire delle loro rispettive bandiere, non so se esprimono chiaramente il concetto…

Chinese_flag_(Beijing)_-_IMG_1104    menu_dest_vietnam

Auguriamoci solo che da queste parti ci sia penuria di traduttori di webpage, come di certi rimedi contro la stipsi, ci terrei a tornare a casa integra.
Alla fine, little… ma pur sempre Italy!

 

(Lo sfondo è dell’artista vietnamita Van Anh, olio su tela e si intitola “Harvest 14”)

Comments 5
  1. vorrei solo sapere dove andrai la prox volta!?!?!?! con tutta la fatica che t’è costata via bassa!!!

    Silvia

  2. Ciao VIAGGIATRICE, bello leggerti lontano lontano ma allo stesso tempo sembra averti vicino vicino che ci racconti di te del vietnam dei tuoi stati emotivi.. insomma delle tue ore minuti secondi che rubi alla vita x vivere come ti pare dove ti pare…e come ti ho sempre detto …questa è una grande FORTUNA. Questa è la copertina migliore che tu potessi volere x il libro più importante della tua vita… una volta hai scritto, chi è così pazzo da non farsi un giro intero della sua cella ..( credo che più o meno fosse così….comunque, dai ci siamo capiti ).
    Bene hai perfettamente ragione..quindi sicuramente tu SONIA non 6 tra i pazzi… GOOD TRAVEL AND DON’T STOP…YOU CAN.

  3. L’ha detta Marguerite Yourcenar, quella frase: Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto il giro della propria cella?

    S.

    1. Lei l’ha scritta e gente come te la mette in pratica….BRAVA, xkè permetti a me e a molti altri di guardare abbastanza bene con i tuoi occhi…certo non è la stessa cosa ma sempre meglio di niente….. thanks!

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