In viaggio con Bill
No, questo signore non è il mio attuale compagno di viaggio, o meglio lo è stato ma solo cartaceo. Il più simpatico, godereccio e istruttivo compagno barra guida di viaggio che abbia mai avuto …
la fortuna di tradurre!

Con lui feci il mio primo giro dell’Europa che vi consiglio caldamente!

“In Europa ero venuto per la prima volta nel 1972, gracilino, timido e solo.
All’epoca, gli unici voli economici partivano da New York ed erano diretti in Lussemburgo, con scalo all’aeroporto di Keflavik, a Reykjavik, per il rifornimento di carburante. Erano vecchi aeroplani, dotati di quel fascino di chi non pii nel fiore degli anni – le maschere per l’ossigeno cadevano dai mobiletti sovrastanti, srotolandosi e rimanendo penzoloni, fino a quando non sopraggiungeva un’hostess che, munita di martello e di una manciata di chiodi, risistemava tutto; Ia porta della toilette si ostinava a rimbalzare, rimanendo aperta, a meno di non bloccarla con un piede, cosa che rendeva piuttosto ardua qualsivoglia altra operazione uno meditasse di fare li dentro – e inoltre erano aerei insopportabilmente lenti. Impiegavano una settimana per raggiungere Keflavik, un minuscolo e grigio aeroporto sperduto nel nulla piatto e uggioso, e un’altra settimana e mezzo prima di arrivare, arrancando tra le nuvole, sopra i cieli del Lussemburgo.“
(Bill Bryson, Una città o l’altra)
Credits for gif: by Penguin.co.uk
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Ma che,erano gli aerei di Francesco Baracca?
Pare di sì 😅
S.